Verso il G7 Industria/ICT: focus sull’Industria 4.0.

È attesa per il prossimo 25 e 26 settembre la prima delle tre riunioni Ministeriali dedicate all’innovazione che si declinano in ICT e Industria, Scienza e Lavoro. Tra i temi centrali dell’incontro figura la trasformazione abilitata dalle tecnologie digitali e dai nuovi processi di produzione guidati dai dati e dalla robotica avanzata.
La Nuova Rivoluzione della Produzione, “Next Production Revolution – NPR” secondo la definizione dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), è già in atto, abilitata dagli avanzamenti della robotica e dall’applicazione delle intelligenze artificiali nelle fabbriche, dalla diffusione della stampa 3D e dall’analisi in tempo reale di grandi quantitativi di dati. Le trasformazioni legate alla diffusione dell’Industria 4.0 avranno nei prossimi anni un impatto profondo nella società e nel mercato del lavoro: se da una parte la nuova rivoluzione industriale rappresenta un’opportunità importante per modernizzare la produzione, dall’altra, qualora questi processi non fossero adeguatamente anticipati e guidati, potrebbero verificarsi degli effetti negativi in termini quantitativi sull’occupazione.
Consapevoli di questa sfida, i Paesi del G7 hanno adottato delle strategie per rispondere alle sfide della NPR, quali il piano “Industrie 4.0” in Germania, “Industrie du Futur” in Francia, “Society 5.0” nonché “Connected Industries as well as IoT Comprehensive Strategy” in Giappone, “Innovation and Skills Plan” in Canada, mentre nel Regno Unito sono state introdotte le “Digital and Industrial Strategies”. Un percorso analogo è stato intrapreso dall’Unione Europea che ha lanciato nell’aprile del 2016 il piano per l’innovazione nel settore industriale denominato “Digitising European Industry - Reaping the full benefits of a Digital Single Market”.
Quanto al nostro Paese, con l’obiettivo di diffondere i benefici della nuova rivoluzione industriale, il 21 settembre scorso è stato presentato dal Ministero dello Sviluppo Economico il Piano per l'Industria 4.0. Quest’ultimo mette a disposizione della transizione digitale delle aziende italiane 13 miliardi di fondi pubblici, in larga parte impegnati per l’introduzione di consistenti incentivi fiscali per stimolare un forte aumento degli investimenti da parte dei privati in beni strumentali ad elevato contenuto tecnologico. Il Piano punta a trasformare il tessuto industriale italiano, sostenendo la diffusione capillare di quelle che sono considerate le tecnologie abilitanti. Si tratta in particolare dei co-bot, cioè i robot collaborativi, dell’interconnessione tra le macchine, della realtà aumentata e delle stampanti 3D e di software capaci di svolgere analisi di big data.
Il tema culturale e delle competenze digitali è centrale nel Piano, perché Industria 4.0 si configura come un nuovo paradigma produttivo basato su modelli di governance e organizzativi innovativi, e per questo motivo sono previsti incentivi per incrementare in modo significativo gli investimenti in ricerca e sviluppo.
Le iniziative intraprese dai Paesi G7 hanno l’ambizione di presentarsi come delle best practices da condividere per alimentare un dialogo finalizzato ad affrontare in modo coordinato le sfide che l’Industria 4.0 pone.Il tema avrà, quindi, un ruolo centrale nella Ministeriale ICT e Industria, le cui parole chiave saranno tre: inclusione, apertura e sicurezza. Per ”inclusione” s’intende la capacità di accompagnare le piccole e medie imprese, che rappresentano almeno il 70% del tessuto industriale di molti dei Paesi G7, nei loro processi di digitalizzazione. I Governi dovranno sostenere la transizione delle PMI e alimentare la crescita di ecosistemi dove si possa realizzare innovazione, anche in cooperazione con le aziende più grandi. La parola “apertura”, poi, è riferita al libero flusso di dati e informazioni, all’interoperabilità dei sistemi, all’accesso alle infrastrutture digitali abilitanti e soprattutto alla possibilità di condividere i benefici dell’intelligenza artificiale per il benessere di tutti i cittadini. La “sicurezza”, infine, è un altro presupposto fondamentale in un sistema dove le imprese si sentono sempre di più minacciate dal rischio informatico. La “sicurezza” riguarda anche i diritti di proprietà intellettuale sempre più oggetto di violazioni che danno luogo a perdite economiche e sociali.
La cooperazione internazionale è cruciale per far sì che la nuova rivoluzione industriale possa diffondersi in modo equilibrato e consapevole in tutti i Paesi del G7, definendo politiche e strategie comuni.